Le vendite corrono e crescono sul web? Il retail si adatta. E va a caccia di professionisti con competenze in bilico tra distribuzione tradizionale e sistemi automatizzati, punti vendita fisici e piattaforme e-commerce, gestione degli inventari e ingegneria del software. Il Sole 24 Ore ha rilevato oltre 1.200 posizioni aperte nelle professioni innovative della vendita al dettaglio, in una lista di società che va dai marchi più noti della categoria (come Tesco e Walmart) a stelle dell’e-commerce di moda (Yoox) e colossi senza bisogno di presentazioni (Amazon e Apple).
Il fil rouge sono le competenze inquadrate dalla multinazionale del recruiting PageGroup nel cosiddetto “e-tail”, gioco di parole tra electronic e retail che allude alla digitalizzazione del commercio. Tesco, multinazionale britannica della distribuzione, cerca per la sola Gran Bretagna 498 figure. Tra i profili più improntati alla vendite elettroniche ci sono digital analyst, online strategy manager (lo “stratega” di presenza e attività online), online acquisition manager e junior big data analyst.
Walmart, colosso Usa della Gdo, sta cambiando pelle ai vecchi schemi della distribuzione con un interesse sempre più massiccio per la vendita online. L’obiettivo è potenziare l’e-commerce, canale che cresce a ritmi ancora blandi (solo lo 0,7% nell’ultimo trimestre) rispetto alle esigenze del mercato. La lista di risorse in fase di selezione per la sua divisione It include professionisti di base più tecnica (software engineer, senior software engineer), informatico-statistica (data scientist, web developer) o ibrida tra Ict e business, come nel caso del quantitative risk analyst: un “esperto di rischi” con focus sulla cybersecurity e le violazioni di dati.
Il quadro di offerte è simile a quello proposto, con numeri più ridotti, nell’arredo da Ikea (24) e nei supermercati da Carrefour (21). Il brand svedese del mobile rinforza i suoi canali di vendita online con risorse ad hoc per l’e-commerce (e-commerce sales manager, e-commerce finance specialist) e nello sviluppo del business. Carrefour offre ai neoalaureati in uscita dalla classi di economia e ingegneria gestionale posizioni di tirocinio per aree più classiche, come la logistica, o all’insegna di sostenibilità e innovazione: è il caso delle posizioni aperte in corporate social responsability (responsabilità sociale di impresa) o digital and web innovation (innovazione web).
Spostandosi sul retail di moda e lusso, spuntano due marchi del calibro di Yoox e Swatch Group. La piattaforma italiana di e-commerce del fashion è in cerca di 60 figure, con funzioni più orientate a programmazione e raccolta dati (iOS developer, interface developer, big data senior developer) e a vendite e marketing (web marketing specialist, retail manager, e-commerce account). Swatch Group, storico brand svizzero dell’orologeria, cerca per la sua sola sezione retail 14 figure indirizzate principalmente a vendite (sales manager) e gestione (boutique manager).
Un capitolo a sé è rappresentato da Amazon e Apple. Il colosso di Jeff Bezos, forte di vendite a 35,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2015, cerca oltre 400 talenti nella sua sola sezione di business intelligence: dai più ordinari business intelligence analyst ai data scientist, gli “scienziati dei dati” al lavoro su modello statistici per la risoluzione di problemi aziendali. Apple seleziona per la sola Italia 17 risorse in ambito retail, con funzioni organizzative (market leader per analisi sui risultati e coordinamento), digitali (software engineer) o di promozione e diffusione delle tecnologie, come nel caso dei solution engineer: professionisti al servizio dei clienti aziendali per l’introduzione di dispositivi mobile nella routine di lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a cura di
Alberto Magnani
Il fil rouge sono le competenze inquadrate dalla multinazionale del recruiting PageGroup nel cosiddetto “e-tail”, gioco di parole tra electronic e retail che allude alla digitalizzazione del commercio. Tesco, multinazionale britannica della distribuzione, cerca per la sola Gran Bretagna 498 figure. Tra i profili più improntati alla vendite elettroniche ci sono digital analyst, online strategy manager (lo “stratega” di presenza e attività online), online acquisition manager e junior big data analyst.
Walmart, colosso Usa della Gdo, sta cambiando pelle ai vecchi schemi della distribuzione con un interesse sempre più massiccio per la vendita online. L’obiettivo è potenziare l’e-commerce, canale che cresce a ritmi ancora blandi (solo lo 0,7% nell’ultimo trimestre) rispetto alle esigenze del mercato. La lista di risorse in fase di selezione per la sua divisione It include professionisti di base più tecnica (software engineer, senior software engineer), informatico-statistica (data scientist, web developer) o ibrida tra Ict e business, come nel caso del quantitative risk analyst: un “esperto di rischi” con focus sulla cybersecurity e le violazioni di dati.
Il quadro di offerte è simile a quello proposto, con numeri più ridotti, nell’arredo da Ikea (24) e nei supermercati da Carrefour (21). Il brand svedese del mobile rinforza i suoi canali di vendita online con risorse ad hoc per l’e-commerce (e-commerce sales manager, e-commerce finance specialist) e nello sviluppo del business. Carrefour offre ai neoalaureati in uscita dalla classi di economia e ingegneria gestionale posizioni di tirocinio per aree più classiche, come la logistica, o all’insegna di sostenibilità e innovazione: è il caso delle posizioni aperte in corporate social responsability (responsabilità sociale di impresa) o digital and web innovation (innovazione web).
Spostandosi sul retail di moda e lusso, spuntano due marchi del calibro di Yoox e Swatch Group. La piattaforma italiana di e-commerce del fashion è in cerca di 60 figure, con funzioni più orientate a programmazione e raccolta dati (iOS developer, interface developer, big data senior developer) e a vendite e marketing (web marketing specialist, retail manager, e-commerce account). Swatch Group, storico brand svizzero dell’orologeria, cerca per la sua sola sezione retail 14 figure indirizzate principalmente a vendite (sales manager) e gestione (boutique manager).
Un capitolo a sé è rappresentato da Amazon e Apple. Il colosso di Jeff Bezos, forte di vendite a 35,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2015, cerca oltre 400 talenti nella sua sola sezione di business intelligence: dai più ordinari business intelligence analyst ai data scientist, gli “scienziati dei dati” al lavoro su modello statistici per la risoluzione di problemi aziendali. Apple seleziona per la sola Italia 17 risorse in ambito retail, con funzioni organizzative (market leader per analisi sui risultati e coordinamento), digitali (software engineer) o di promozione e diffusione delle tecnologie, come nel caso dei solution engineer: professionisti al servizio dei clienti aziendali per l’introduzione di dispositivi mobile nella routine di lavoro.
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Alberto Magnani